Presentazione squadre 2022: Israel-Premier Tech
La Israel-Premier Tech vuole crescere ancora. La squadra di matrice israeliana, infatti, anno dopo anno si sta ritagliano un ruolo sempre più centrale in gruppo e spera in questo 2022 di poter essere ancor più competitiva della passata stagione. In attesa di capire se Chris Froome sarà in grado di tornare quello di un tempo, la campagna acquisti di questo inverno sembra indirizzata proprio al conseguimento di questo obiettivo. Tra i nuovi arrivati, infatti, figurano Jakob Fuglsang e Giacomo Nizzolo che potranno far crescere le ambizioni della squadra nelle classiche più importanti, con l’italiano che sarà chiamato ad essere protagonista anche nelle volate di gruppo.
Gli uomini più attesi
L’uomo immagine della squadra è sicuramente Chris Froome, anche se sono sempre di più le persone che si chiedono se riuscirà mai a recuperare completamente dal terribile incidente del Giro del Delfinato 2019. Il vincitore di quattro Tour de France, due Vuelta a España e un Giro d’Italia nelle due stagioni precedenti ha dato pochi segnali incoraggianti in questo senso, ma lui è ancora convinto di poterci riuscire. La squadra, da parte sua, sembra intenzionata a dare al britannico tutto l’aiuto di cui avrà bisogno. Intanto l’altro uomo su cui la formazione potrebbe puntare per un piazzamento nelle parti alte della classifica in un GT è Carl Fredrik Hagen, in grado in passato di chiudere in ottava posizione la Vuelta e che quest’anno dovrà riscattare un 2021 condizionato dalla sfortuna.
Sembra invece scartata l’ipotesi classifica generale nelle corse di tre settimane per Michael Woods. Il canadese sarà, però, l’uomo di riferimento della squadra nelle classiche più impegnative, dove dovrà condividere i gradi di capitano con il nuovo arrivato Jakob Fuglsang che in carriera è già stato in grado di imporsi alla Liegi-Bastogne-Liegi e al Lombardia. Il danese, tuttavia, sarà chiamato a riscattare un 2021 molto difficile, in cui non è riuscito ad esprimersi al meglio delle sue potenzialità. Non è neanche da escludere la possibilità di vederlo impegnato nel cercare il miglior risultato possibile in classifica generale nei GT, corse alle quali in passato è entrato più volte nei primi dieci, anche se più probabilmente andrà a caccia di un successo parziale, al pari del sopracitato Woods.
Al loro fianco ci sarà quasi sicuramente anche Ben Hermans. Il belga l’anno scorso ha vissuto un’ottima stagione, rilanciando le sue ambizioni personali grazie a quattro successi. Corridore solido, in salita il 35enne potrebbe rappresentare qualcosa in più di una valida alternativa ai due capitani designati per le classiche più impegnative. Inoltre tutti e tre i corridori potrebbero curare anche la classifica generale delle brevi corse a tappe, obiettivo a cui già in passato si sono dedicati con risultati spesso ottimi, potendo anche contare sul sostegno di uno scalatore come James Piccoli.
Nelle classiche delle pietre, invece, l’uomo di riferimento sarà, come l’anno scorso, Sep Vanmarcke, che è ancora alla ricerca di un successo di peso. Per supportarlo, in squadra non sono presenti grandi nomi, ma sicuramente al belga non mancherà l’aiuto dei compagni, e un ruolo importante in questo tipo di gare lo potrebbe avere Krists Neilands, che in passato ha più volte influenzato i finali delle corse di un giorno, riuscendo anche a vincere il GP di Vallonia nel 2019. Discorso simile può essere fatto anche per il canadese Guillaume Boivin, che con il nono posto all’ultima Parigi-Roubaix sembra aver raggiunto la maturità giusta per essere protagonista in proprio o a supporto della squadra. All’Inferno del Nord aveva concluso una posizione davanti a lui il belga Tom Van Asbroeck, altro corridore che, grazie alla sua conoscenza di queste gare, può certamente ambire ad ottenere buoni piazzamenti. Più di sostegno, invece, il ruolo di Jenthe Biermans, che avrà comunque modo di fare ulteriore esperienza, che gli sarà utile per il futuro.
Potrebbe ambire sicuramente a qualche classica anche Giacomo Nizzolo. L’ex campione europeo è comunque arrivato a questa squadra per essere il velocista principale delle formazione e non ha certo interesse di sottrarsi ai suoi compiti. Il grande obiettivo per il milanese è quindi quello di continuare a vincere tappe nei Grandi Giri dopo essersi sbloccato a Verona lo scorso maggio. L’altro velocista della squadra sarà Itamar Einhorn. Il classe 1997 è il giovane più promettente che il ciclismo israeliano è riuscito ad esprimere in questi anni e sicuramente l’interesse del team è quello di continuare a farlo crescere. Per quanto riguarda il comparto volate è da ricordare poi anche la presenza in squadra di Rudy Barbier, che sicuramente in alcune gare proverà a dire la sua se la squadra gli lascerà spazio, mentre avrà più un ruolo da ultimo uomo il figlio d’arte Rick Zabel.
Sarà interessante, poi, capire anche come verrà impiegato Daryl Impey. Il sudafricano è dotato di un ottimo spunto veloce, ma non può essere considerato un velocista puro. Presumibilmente, quindi, il suo focus dovrebbe essere spostato sulle giornate più movimentate, dove cercherà di far valere le sue doti di scattista e la sua grande resistenza. Non è da escludere, poi, neanche la possibilità che si possa mettere in mostra anche con fughe da lontano, come successo al Tour de France 2019, quando riuscì a conquistare una tappa.
Fughe da lontano che sono la specialità della casa anche di un altro corridore del team: l’italiano Alessandro De Marchi. Il friulano rappresenta sicuramente una pedina fondamentale per la squadra: non si tira mai indietro quando c’è da lavorare per i capitani, ma sa ambire anche a risultati importanti in prima persona qualora venisse lasciato libero dal team. Obiettivi che potrebbero essere molto simili a quelli del vincitore della Tre Valli Varesine 2021 anche per Mads Würtz Schmidt. Il danese l’anno scorso si è messo in mostra con azioni dalla lunga distanza soprattutto alla Tirreno-Adriatico, mentre sta ancora cercando di capire a quali risultati può ambire nelle classiche di un giorno.
La squadra proverà, poi, ad ottenere importanti risultati anche nelle gare contro il tempo. Per quanto, infatti, manchino i grandi nomi della specialità, nel team ci sono, comunque, corridori che possono fare bene in questo tipo di gare, come l’esperto Alex Dowsett, ex detentore del record dell’ora. Con lui anche il neozelandese Patrick Bevin, l’austriaco Matthias Brändle e il nuovo arrivato Hugo Houle. Questi quattro corridori potranno, poi, anche mettere le loro capacità sul passo al servizio dei compagni di squadra o cercare gloria personale con fughe da lontano. Bevin, tra l’altro è anche dotato di un buono spunto veloce che potrebbe provare a sfruttare in suo favore.
Proveranno chiaramente a mettersi in mostra in prima persona anche i corridori israeliani. Oltre al velocista Einhorn, infatti, in squadra ci sono anche i connazionali Guy Niv, Guy Sagiv e Omar Goldstein, che però devo ancora capire quali possono essere le gare più adatte alle loro caratteristiche e come poter essere protagonisti nel ciclismo ai massimi livelli.
Le giovani promesse
Anche quest’anno, non sono molti i corridori sotto i 25 anni in seno alla squadra israeliana, che può vantare l’età media più alta di tutta la categoria WordlTour. Tra i pochi giovani, comunque, uno dei più attesi è sicuramente Sebastian Berwick, corridore australiano che in passato ha fatto vedere cose molto interessanti in salita, chiudendo in seconda posizione l’Herald Sun Tour 2020 alle spalle di Jai Hindley. L’anno scorso, al primo anno tra i professionisti con questa formazione, non ha ottenuto grossi risultati in prima persona, ma ha fatto tanta esperienza che potrebbe tornargli utile nei prossimi anni.
Suo connazionale è il classe 2000 Taj Jones, entrato a far parte del team già a metà della scorsa annata dopo aver corso alcuni mesi nel vivaio della formazione israeliana. Corridore veloce, il 21enne si era messo in luce nel 2020 vincendo in volata la seconda frazione del Tour de Langkawi, mentre nel 2021 non sono arrivati per lui molti piazzamenti di rilievo, tra i quali comunque spicca una top 10 di tappa al Giro d’Ungheria. La nuova stagione servirà dunque per fare ulteriori esperienze, con la possibilità di proseguire la propria crescita con calma grazie anche ai consigli dei tanti esperti corridori della squadra.
Dall’Oceania arriva poi anche l’unico neoprofessionista del team, il neozelandese Corbin Strong, che un anno fa si era imposto nella classifica generale della New Zealand Cycle Classic. Dotato di un buono spunto veloce, il 21enne ha dimostrato di cavarsela bene anche sui percorsi movimentati, concludendo nella top 20 la prova U23 dei Mondiali nelle Fiandre. Per lui, ovviamente, l’obiettivo principale in questo primo anno tra i grandi sarà soprattutto quello di ambientarsi nella categoria WorldTour.
La squadra
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